venerdì 16 febbraio 2018


SIMENON SIMENON. FERENC PINTER: L'ILLUSTRATORE PERFETTO

Mostra a Torino, MEF Outside, fino al 22 aprile 2018 


SIMENON SIMENON. FERNEC PINTER: L'ILLUSTRATEUR PARFAIT 
Exposition à Turin, MEF Outside, jusqu'au 22 avril 2018 SIMENON SIMENON. FERNEC PINTER: THE PERFECT ILLUSTRATOR 
Exhibition at Turin, MEF Outside, till 22 April 2018 

Dubito esista lettore italiano che non conosca Ferenc Pintér. Anche senza saperlo. Anche ignorandone il nome. Perchè molto probabilmente il primo libro di cui si è innamorato, che ha segnato per sempre il suo amore per la lettura, è stato un Oscar Mondadori. E molto probabilmente aveva una copertina disegnata da Pintér, che da allora è rimasta impressa nella sua memoria, quasi emblema dell'essenza stessa di quell'esperienza. Di quell'avventura. Di quel primo amore. Di quel libro.
Tutto ciò è ben noto agli appassionati simenoniani, che di Pintér giustamente hanno fatto oggetto di culto, perché se è indubbio quanto la fortuna italiana di Simenon deve all’interpretazione televisiva di Gino Cervi, altrettanto lo è che le copertine mondadoriane dei Maigret, disegnate da Pintér, per un’intera generazione, e più, sono indissolubilmente legate al ricordo di quelle letture. Non è certamente un caso se queste copertine regolarmente ripropongono le fattezze di Gino Cervi. Decontestualizzandole però, sottraendole al bianco e nero degli studi televisivi, portandole all’aria aperta, donando loro la vitalità del colore puro.
C’è una frase di Pinter su cui vale la pena riflettere: “Mi insospettiva la produzione industriale di Simenon, ma poi ho cambiato idea perché mi sono accorto che pochi come lui sanno raccontare una storia e dare un’anima ai personaggi utilizzando pochi elementi essenziali”.
Dal proprio osservatorio privilegiato Pintér coglie due aspetti centrali della scrittura di Simenon, talmente centrali da condizionare il suo rapporto con i lettori. La serialità, la produzione “industriale”, che non va a discapito della qualità (anche se sicuramente esistono Maigret più o meno riusciti), con buona pace di certa casta di intellettuali tanto schizzinosi quanto, forse, invidiosi di un così clamoroso successo. La capacità di creare personaggi indimenticabili, di avvincere il lettore, di immergerlo fisicamente negli ambienti più diversi, “utilizzando pochi elementi essenziali”.

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